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21/5/2018

Indicazione degli allergeni: le sanzioni

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Le sanzioni introdotte dal D.Lgs. 231/2017 ​ per le violazioni del Reg. 1169/2011
di Elio Palumbieri
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Lo scorso 9 maggio è entrato in vigore il D.Lgs. 231/2017 che sanziona violazioni e irregolarità relative al Regolamento UE 1169/2011.
In questo post si analizzeranno, in particolare, le norme relative agli allergeni.
 
Cosa sono gli allergeni?
Si definiscono allergeni quegli ingredienti o sostanze che, se ingeriti, possono determinare allergie e/o intolleranze nei consumatori.
Il regolamento 1169/2011, quindi, si preoccupa di indicare tassativamente questi alimenti. In particolare, vengono menzionati:
  • Cereali contenenti glutine, cioè: grano, segale, orzo, avena, farro, kamut o i loro ceppi ibridati e prodotti derivati;
  • Crostacei e prodotti a base di crostacei;
  • Uova e prodotti a base di uova;
  • Pesce e prodotti a base di pesce:
  • Soia e prodotti a base di soia;
  • Latte e prodotti a base di latte (incluso lattosio);
  • Frutta a guscio, vale a dire: mandorle, nocciole, noci, pistacchi e i loro prodotti;
  • Sedano e prodotti a base di sedano;
  • Senape e prodotti a base di senape;
  • Semi di sesamo e prodotti a base di semi di sesamo;
  • Anidride solforosa e solfiti;
  • Lupini e prodotti a base di lupini;
  • Molluschi e prodotti a base di molluschi.
 
Dove trovare le indicazioni
In un’attività di somministrazione di cibo e bevande, dunque, deve essere possibile trovare l’indicazione di tali alimenti direttamente sul menù ovvero su un foglio illustrativo apposito. L’ulteriore alternativa è quella di avere all’interno dello staff un addetto specializzato sugli allergeni. Tuttavia è opportuno evidenziare che l’obbligo di indicare la presenza degli allergeni non sussiste nei casi in cui la denominazione dell’alimento faccia chiaro riferimento alla sostanza o al prodotto in questione.
 
Le sanzioni
Il D.Lgs. 231/2017 prevede multe da € 3.000 a € 24.000 per agriturismi, ristoranti, bar, mense e, in generale, per ogni esercizio di somministrazione di alimenti e bevande che omette di indicare per iscritto, in modo chiaro e immediato, la lista di allergeni presenti negli alimenti somministrati e/o venduti. Lo stesso decreto, tuttavia, prevede la possilità di ridurre la sanzione pecuniaria fino ad un terzo per le microimprese.

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