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20/2/2018

Insetti? Ecco perche' sono sicuri

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Ne sentiamo parlare da un po'. Cerchiamo di capire cosa bolle in pentola
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 Gli insetti edibili al centro delle discussioni anche sui social ma le norme garantiscono la loro sicurezza.

Sono un curioso alimentare, assaggio quasi tutto e mi piace provare cucine di ogni genere. Non posso pretendere di convincervi ad assaggiare gli insetti (cosa che io ho già fatto) ma posso assicurarvi una cosa: gli insetti sono sicuri come tutti gli altri cibi acquistabili online e offline. D’altronde non parliamo propriamente del primo caso di “nuovo alimento” per noi. Altri esempi, ben più famosi, sono pomodori, banane, frutti tropicali, riso, mais e una vasta gamma di spezie. A ciò si aggiunga che l’uso di insetti come fonte di alimentazione ha, potenzialmente, importanti benefici per l’ambiente, per la sicurezza della disponibilità alimentare e per l’economia. Non si possono, infatti, ignorare due aspetti: quello nutrizionale e quello ambientale.

Aspetti nutrizionali
Gli insetti sono una fonte particolarmente importante di cibo nutriente. Forniscono, infatti, proteine, amminoacidi e acidi grassi mentre il contenuto di grassi può variare tra 7 e 77 g ogni 100 g di peso secco. Anche il contenuto di micronutrienti e fibre è particolarmente elevato.
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Aspetti ambientali
Anche dal punto di vista ambientale gli insetti costituiscono una importante novità. Il primo aspetto rilevante è quello relativo al consumo del suolo. Gli insetti, infatti, hanno un’efficienza di conversione nutrizionale decisamente superiorerispetto alla carne di manzo e utilizzano meno acqua. Per efficienza di conversione nutrizionale si intende il rapporto tra cibo e massa. In media, gli insetti possono convertire 2 kg di cibo in 1 kg di massa, laddove un bovino necessita 8 kg di cibo per produrre l’aumento di 1 kg di peso corporeo.
Il secondo aspetto da tenere in considerazione, invece, è quello relativo alle emissioni di gas serra. Dalle ricerche FAO, infatti, è emerso che le emissioni di gas a effetto serra sono minori rispetto ai tradizionali allevamenti animali, con una media di un 1 g su un 1 kg di peso rispetto ai 1300 grammi dei suini e ai 2850 dei bovini.
Se anche queste argomentazioni non dovessero bastare, ecco qualche buon motivo giuridico per credermi.

Cosa sono i “novel foods”?
Gli insetti costituiscono, tecnicamente, “nuovi alimenti” o “novel foods”. Anzi, più precisamente, qualsiasi alimento che non sia stato consumato in modo significativo prima del maggio 1997 è da considerarsi come nuovo alimento. La categoria, in effetti, è abbastanza ampia: vi rientrano alimenti da nuove fonti, alimenti totalmente nuovi e nuove modalità e tecnologie di produzione degli alimenti.

Qual è il procedimento da seguire per commercializzarli?
Ebbene, in base alle norme attualmente vigenti, il ruolo di “garante” dei nuovi alimenti viene affidato alla European Food Safety Authority (EFSA) o Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare. Questa, in particolare, è tenuta a svolgere una valutazione scientifica del rischio. Tale valutazione è basata sui fascicoli forniti alla Commissione Europea dai richiedenti, contenenti informazioni sul processo produttivo dell’alimento, sugli usi proposti, sul livelli di utilizzo nonché dati sulle caratteristiche nutrizionali, di composizione, tossicologiche e allergeniche dell’alimento. Nel caso specifico degli insetti, inoltre, sarà necessario provare l’impiego sicuro di questi in almeno un Paese al di fuori dell’Unione europea per un periodo di almeno 25 anni.
Ora, pochi giorni fa il Ministero della Salute ha emanato una nota informativa in merito all’uso di insetti in campo alimentare, specificando che, in mancanza della specifica autorizzazione, in Italia non è ammessa alcuna commercializzazione di insetti.

Il primo parere dell’EFSA
L’EFSA, tuttavia, sulla sicurezza degli insetti si è già espressa nell’ambito di un parere fornito a supporto del progetto della Commissione Europea volto allo sviluppo di politiche in materia di nuovi prodotti alimentari. L’Autorità, in particolare, basandosi sulla letteratura scientifica, su valutazioni effettuate dagli Stati membri e su informazioni fornite da parti interessate, ha evidenziato come i pericoli biologici e chimici derivanti da insetti possano dipendere da:
  • i metodi di produzione;
  • ciò con cui gli insetti vengono nutriti;
  • la fase nel ciclo di vita nella quale gli insetti vengono raccolti;
  • la specie di insetti;
  • i metodi utilizzati per la loro successiva trasformazione.
Tale elenco, per quanto esteso, non differisce da quello relativo ai pericoli correlati ad altri alimenti. L’EFSA, infatti, ha concluso che quando gli insetti vengono nutriti con sostanze autorizzate, la potenziale insorgenza di pericoli microbiologici è prevedibilmente assimilabile a quella associata ad altre fonti di proteine non trasformate.
In conclusione, quindi, pur dovendosi ritenere già provata la sicurezza di questo nuovo alimento, dovremo ancora aspettare un po’ per vedere gli insetti sugli scaffali dei nostri supermercati. La “trafila burocratica”, infatti, deve essere portata a conclusione e i tempi potrebbero non essere brevi: la Commissione Europea dovrà autorizzare la commercializzazione di ogni prodotto e razza di insetto edibile.

Immagine di copertina - Credits: shankar s. su Flickr (CC BY 2.0)

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